L'immagine mostra un'illustrazione relativa al progetto SABREEN

SABREEN

Smart Assistant for BREast screENing

SABREEN è la soluzione progettata da HTLab (Healthcare Technology Lab), brevettata con l’obbligo dell’uso umanitario, sviluppata in collaborazione con lo staff di vEyes, il Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica ed Informatica dell’Università di Catania ed il CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), al fine di consentire l’esecuzione di uno screening ecografico mammario a giovani donne, in autonomia, utilizzando una sonda lineare connessa ad uno smartphone Android e rilevare la presenza di masse sospette tramite un sistema di intelligenza artificiale, in modo da inviare un alert ad un centro di senologia assegnato da SABREEN, per le valutazioni cliniche necessarie e la successiva convocazione a visita della paziente.

L’ecografia mammaria, infatti, è uno strumento diagnostico ottimale per testare un seno giovane (generalmente sotto i 40 anni di età, o comunque in età fertile, che può estendersi statisticamente fino a 48 ÷ 50 anni), il quale presenta una componente ghiandolare molto ricca, difficile da esplorare radiologicamente con una mammografia. Dopo i 50 anni, SABREEN non perde comunque di efficacia, in quanto può ancora essere utilizzato per lo screening del seno. Tuttavia, diventa consigliabile affiancare una mammografia (che SABREEN suggerirà alle pazienti di effettuare, ogni volta che eseguiranno il test, se l’età è compatibile con quanto indicato sopra).

L'immagine mostra uno schema esemplificativo della rete neurale di SABREEN

Come è noto, un esame ecografico richiede abilità manuali ed è un esame fortemente dipendente dall’operatore. Per semplificare l’esecuzione del test e renderlo clinicamente affidabile, la sonda è dotata di adeguati sensori che possano guidare la donna nel movimento della sonda, scartando le scansioni realizzate con manovre errate. Durante le scansioni, nessuna immagine ad ultrasuoni verrà mostrata sul display, né verrà fornita alcuna valutazione clinica sull’esito delle scansioni. Lo smartphone si limita, infatti, a confermare che le scansioni richieste sono state eseguite correttamente.

L’applicazione sullo smartphone, inoltre, ricorda anche quando è il momento di eseguire lo screening ecografico, tenendo conto dell’intervallo di tempo trascorso dall’ultimo controllo e che la paziente cada tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale. La rete neurale ai margini, inoltre, costruisce un modello 3D del seno, utilizzando immagini ecografiche bidimensionali prodotte con la sonda, semplificando l’analisi delle masse sospette al medico.

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